SOSTENIBILITA' E TRASPORTO AEREO
Innovazione, intelligenza artificiale e carburanti sostenibili
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L'industria del trasporto aereo sta vivendo una rivoluzione impattante. Mentre gli aerei solcano i cieli, a terra si svolge un incessante lavoro di ricerca e sviluppo che punta a rendere il volo non solo più efficiente, ma anche più sostenibile. In quest'era di innovazione tecnologica, le compagnie aeree e i produttori di aeromobili stanno esplorando nuove frontiere, dall'uso di carburanti alternativi a sistemi di propulsione elettrica, fino all'implementazione di tecnologie intelligenti per ottimizzare le rotte e ridurre l'impatto ambientale. L’obiettivo finale è il raggiungimento di zero emissioni nette.

Questo processo innovativo nasce dal fatto che l’Unione Europea ha fatto da apripista per il resto del mondo, costituendo e portando avanti un provvedimento volto a tenere sotto controllo e dare un limite alle emissioni. Si parla infatti di Patto verde europeo (o Green Deal europeo), un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l'obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica (o carbonica) in Europa entro il 2050. Per neutralità climatica si intende la riduzione progressiva delle emissioni di anidride carbonica (CO₂), fino ad arrivare ad un livello pari a zero. Secondo i dati Ispra, il settore con il maggior impatto sull’ambiente in questi termini è quello energetico: tuttavia anche i trasporti influiscono in maniera considerevole.

Nel 2020 i rappresentanti delle associazioni dell’industria dell’aviazione globale si sono impegnati, attraverso CORSIA (Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation) a raggiungere tale obiettivo che ha la finalità di rendere il settore più efficiente e rispettoso dell’ambiente. CORSIA è un’iniziativa internazionale volta a stabilizzare le emissioni di CO₂ dell’aviazione al 2020. Le emissioni in eccesso saranno compensate attraverso meccanismi che sono ancora in fase di definizione. L’implementazione del CORSIA è suddivisa in tre fasi: dal 2021 al 2023 ha avuto luogo la fase pilota, mentre dal 2024 al 2026 avverrà la prima fase, entrambe a partecipazione volontaria. Dal 2027 invece la partecipazione sarà obbligatoria per tutti gli Stati, salvo eccezioni, con termine fissato per il 2035.

Tra le strategie messe in atto dal settore aereo per arrivare a tale obiettivo spicca sicuramente la continua ricerca e gli investimenti delle compagnie per utilizzare percentuali sempre maggiori di carburante “SAF” (“Sustainable Aviation Fuel”), ovvero il Carburante Sostenibile per l’Aviazione. Questa tipologia di carburante è pensata appositamente per il trasporto aereo ed è ottenuta da materie prime non petrolifere, tra cui parti di rifiuti alimentari e da verde urbano, biomassa legnosa, grassi e oli di origine vegetale o animale ma anche dalla conversione di gas di scarico industriali provenienti da processi di produzione dell’acciaio.

Il carburante tipicamente utilizzato dagli aerei è il cherosene che, quando viene bruciato, produce anidride carbonica. Troppa CO₂ nell'aria impedisce al calore di fuoriuscire nello spazio, causando l’effetto serra. Il SAF è invece una materia prima rinnovabile e contribuisce a ridurre fino all’80% delle emissioni nette di CO₂. Il suo grande vantaggio, inoltre, è che può essere utilizzato sui motori degli aeromobili già esistenti. Il SAF può anche ridurre altre emissioni nocive, come il particolato e lo zolfo.

Tuttavia, ci sono due criticità da non sottovalutare: il SAF costa molto di più rispetto al carburante per jet tradizionale e la sua produzione è, purtroppo, ancora limitata. La speranza è che il Sustainable Aviation Fuel vada ad affiancare, in breve tempo, carburanti ad idrogeno e aerei che possano sfruttare l’energia elettrica.

Altre soluzioni le ritroviamo negli investimenti sull’innovazione tecnologica di aeroporti e compagnie aeree superano i 45 miliardi di dollari ed includono la parte sull’IA e sul machine learning, strumenti che diventeranno sempre più fondamentali per sfruttare la raccolta dati e ottenere risoluzioni più rapide, in caso di criticità. Si prevede che il 97% delle compagnie aeree e l’82% degli aeroporti investiranno nell’IA entro il 2026.

Una delle aziende più attive in questo ambito è ENAV, un’azienda pubblica italiana fornitrice in esclusiva di servizi alla navigazione aerea civile nello spazio aereo di competenza italiana. ENAV promuove una serie di iniziative legate all’efficientamento e alla trasformazione digitale dei sistemi aziendali, tra cui ENAV Virtual, un percorso di trasformazione volto a spingere verso la virtualizzazione dei servizi di Air Traffic Management. Questo permetterà a un centro di controllo virtuale di raccogliere, condividere e utilizzare i dati Air Traffic Management per fornire servizi innovativi agli stakeholder che operano nel settore. Davide Tassi, Head of Sustainability and Corporate Social Responsibility del Gruppo ENAV, si è aggiudicato il round italiano del concorso Sustainability Development Goals Pioneer 2023: si tratta di una competizione promossa dal Global Compact delle Nazioni Unite e ha l’obiettivo di individuare e premiare i business leader maggiormente impegnati nell’avanzamento dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 SDGs (gli obiettivi di sviluppo sostenibile). Questo dimostra ulteriormente il grado di coinvolgimento e dedizione che ENAV ha nel tema dell’innovazione.

Le nuove tecnologie applicate ad infrastrutture ed aeromobili possono aiutare a:

  • ridurre sprechi di carburante
  • efficientare le rotte aeree e le soste sulle piste di atterraggio
  • ottimizzare le operazioni di carico e scarico merce sui jet
  • diminuire i tempi di attesa nelle strutture aeroportuali, facendo in modo che gli aerei debbano restare in volo il meno possibile in attesa di atterrare.

La ricerca però abbraccia un’ampia serie di progetti finalizzati alla riduzione delle emissioni e all’accelerazione della transizione ambientale e sono numerose le grandi compagnie aeree che si muovono in questa direzione. Air France e Swiss, per esempio, stano portando avanti una profonda modernizzazione della propria flotta, sostituendo i suoi vecchi aeromobili con modelli di nuova generazione molto più performanti (possono infatti arrivare ad utilizzare fino al 25% di carburante in meno). Inoltre, attraverso l’eco-pilotaggio, si è in grado di efficientare il volo attraverso e minimizzare l’impatto ambientale.

L’altra grande frontiera dell’innovazione è relativa ai nuovi sistemi di alimentazione, su tutti l’elettrico e l’idrogeno. A questo proposito va citato l’ambizioso progetto di Airbus, che nel 2020 ha annunciato la progettazione di un aereo alimentato ad idrogeno da lanciare nel 2035.

Gli aerei però sono nulla senza gli aeroporti ed essi offrono numerosi spunti di miglioramento ed efficientamento: pur essendoci differenze da struttura a struttura a seconda delle dimensioni o della localizzazione, si stima che il consumo giornaliero di energia elettrica e termica di un aeroporto di grandi dimensioni equivalga a quello di una città di 100.000 abitanti (dati da isol.it). Dunque, un efficace monitoraggio energetico di tutti gli impianti può consentire di individuare i punti critici e, di conseguenza, facilitare l’individuazione degli interventi migliorativi anche in ottica di un’autonomia energetica.

Tutto questo si aggiunge al già avviato processo di elettrificazione dei mezzi a terra utilizzati all’interno dell’aeroporto e una migliore gestione delle materie di imballaggio, come un’attenta selezione di materiali riciclabili e la riduzione degli stessi.

La sfida della sostenibilità per il settore dei trasporti aerei nazionali, europei e internazionali è sicuramente ambiziosa, ma la rivoluzione è già in atto e promette buoni risultati.

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